Il gruppo Toyota riconquista il podio di primo costruttore di auto al mondo nel 2020 riprendendo il trono, mantenuto a lungo dal Gruppo Volkswagen.
Il risultato arriva dopo 9,53 milioni veicoli venduti; nonostante un calo dell’11% sulle vendite totali, dovuto al lockdown e alla pandemia.
A quanto pare, la situazione attuale ha colpito più duramente il Gruppo Volkswagen (VW, Audi, Porsche, Skoda, Seat, Bugatti, Lamborghini, Bentley, Scania e MAN), che ha visto una contrazioen di mercato più marcata; in particolare a causa della sua posizione.
L’Europa è stato infatti il paese che ha gestito la pandemia con maggiori restrizioni e che ha subito più danni dal virus, con un calo della domanda, ma anche con forti restrizioni sulla produzione.
Il gruppo Toyota ha sentito meno il contraccolpo perché ha negli Stati Uniti e in Cina i suoi principali mercati.
In USA, il mercato non si è fermato in modo totale, con restrizioni molto più morbide; la Cina è una caso a parte, vista la crescita economica spaventosa che il paese ha ottenuto proprio grazie alla pandemia; gestita in modo rapido e che ha messo la già crescente economia in posizione di vantaggio, mentre il resto del mondo si è trovato in difficoltà, senza riuscire a fermare la diffusione del coronavirus.
I due mercati hanno giovato molto a Toyota, permettendole di contenere le perdite che sono comunque ingenti.
Le due compagnie, potrebbero comunque avere buoni risultati a lungo termine, almeno secondo gli analisti.
I risultati attuali infatti, sembrano una tendenza, destinata a migliorare soprattutto con la risoluzione del virus. Nei prossimi mesi e anni infatti, tra vaccini e naturale evoluzione della pandemia, il coronavirus potrebbe essere fortemente contenuto o sconfitto; cosa che potrebbe rilanciare i mercati con le due aziende a guidare gli asset dell’automotive.
Una situazione molto complessa quella che stanno vivendo le auto in questo momento, che potrebbe cambiare anche con diversi metodi di acquisto rispetto a quello classico, sostituito in molti casi da noleggi e offerte simili ad abbonamenti.
A questo punto, non ci resta che seguire l’andamento del mercato, che sembra comunque vedere una luce dopo la difficile crisi del 2020.
Lo scoglio da superare rimane comunque quello dell’elettrico e dell’aggiornamento degli stabilimenti di produzione.