La crisi del Coronavirus sta mettendo in ginocchio il settore auto, tanto da mettere in discussione la sopravvivenza di diversi stabilimenti e aziende.
Secondo la ricerca Acea (European Automobile Manufacturers’ Association) si è registrato negli ultimi mesi un calo del 7,2% rispetto a febbraio 2019.
Una variazione negativa destinata a proseguire con l’avanzare del virus e con la situazione di quarantena del mondo.
Inoltre, la chiusura degli stabilimenti per evitare il propagarsi dell’epidemia, sarebbe anche una risposta all’assenza di domanda attuale.
Nessuno sta praticamente acquistando auto, uno stato di crisi mai visto prima che potrebbe mettere in ginocchio l’intero settore, oltre all’economia dei paesi che puntano molto all’automotive.
«La Germania – queste le parole di Paolo Scudieri, presidente di Anfia – presenta la contrazione più severa (-10,8%), seguita dall’Italia (-8,8%) e dalla Spagna (-6%), mentre UK e Francia contengono la riduzione al 2,9% e al 2,7% rispettivamente. Nel complesso di questi cinque Paesi, continuano a diminuire le immatricolazioni di auto nuove diesel: -17% nel mese, con una quota del 31,6% sul totale (era il 35,4% a febbraio 2019) e -19% nel bimestre, con una quota del 30,5%, 4 punti in meno dello stesso periodo del 2019. Si assiste, invece, ad una buona performance del mercato delle vetture ad alimentazione alternativa, con quote di penetrazione che, a febbraio, raggiungono il 20,4% in Italia, il 17,5% nel Regno Unito, il 16,5% sia in Francia che Spagna e il 16,3% in Germania».
La pandemia di Covid-19 che sta mettendo in crisi tutte le economie del mondo, oltre ad avere già ucciso migliaia di persone «rappresenta ormai un’emergenza per tutti i Paesi europei e sta già mettendo a dura prova la produzione e il mercato automotive, anche se i contraccolpi maggiori sono attesi per i prossimi mesi».
Una crisi senza precedenti che potrebbe colpire in modo definitivo il mondo auto, già in difficoltà da anni.
Che il mondo futuro sia senza auto?
Staremo a vedere, di sicuro le cose cambieranno in modo radicale, soprattutto di fronte alle prime ricerche che mostrano una correlazione tra emissioni e propagazione del virus.
Sarebbe proprio l’inquinamento una delle armi che il Coronavirus usa contro di noi.
Il futuro dell’auto, è quindi almeno elettrico.