Nonostante il target di lusso, anche il fatturato di Ferrari è precipitato negli ultimi mesi.
L’azienda italiana, brand storico del mondo auto, ha visto un crollo del 42%, passando da 984 a 571 milioni, con un profitto che scende da 314 milioni a 124.
Mentre le altre aziende hanno chiuso in forte perdita, Ferrari riesce comunque a ottenere un utile netto pari 9 milioni, un valore attivo, ma veramente basso rispetto agli anni precedenti.
La compagnia ha visto un crollo totale delle sue diverse attività, con un calo di vendite sia dal lato auto, che per quanto riguarda i pezzi di ricambio.
Un crollo comune a tutte le aziende del settore che vivono proprio in questo periodo una delle peggiori crisi mai viste nell’automotive.
Ferrari, dopo il calo drastico dei consumi di questi mesi, punta a una crescita record nel periodo autunnale, con stime importanti per il 31 dicembre 2020.
Secondo gli analisti, la compagnia potrebbe tornare a guadagnare con un boom di vendite dopo il blocco dovuto al virus e ai diversi lockdown.
Quello di Ferrari, potrebbe essere un settore capace di reggere l’impatto del virus, rivolgendosi a una clientela business, meno colpita dalla crisi economica.
I numero sono comunque impressionanti.
La compagnia ha visto infatti il fatturato passare da 1,924 a 1,503 miliardi, un calo del 22%, con un abbassamento dei margini che non ha mai colpito prima l’azienda di Maranello.
In tutto il secondo trimestre 2020 la Ferrari ha consegnato 706 auto, a differenza delle 1.195 dello stesso periodo dell’anno scorso.
I cali più drastici si sono verificati in Cina, Hong Kong e Taiwan, con immatricolazioni ridotte da centinaia a poche decine.
Calo importante anche in Europa dove Ferrari è passata da 803 a 381 unità.
Le consegne totali del trimestre si sono fermate a 4.127 unità, il 22% in meno rispetto alle 25.281 del 30 giugno 2019.
Un crollo che colpisce quindi anche i grandi nomi del settore auto, aziende che consideriamo eterne, ma che potrebbero, col tempo, vivere un grande calo di vendite e produzione.