Una brutta copia della Ferrari con design italiano, produzione USA e investimento cinese, è la Hongqui S9, che mostra come il mondo delle auto stia ormai radicalmente cambiando, con seri dubbi sulla creatività e sul futuro, almeno estetico del settore.
La hypercar ibrida plug-in Hongqi S9, annunciata all’inizio del 2021 è frutto del disegno di Walter De Silva, già responsabile stile di Alfa Romeo, Seat, Audi e Volkswagen. Il risultato è un mezzo che non dice troppo di nuovo, e che richiama fortemente diversi asset con un risultato che ha il sapore di un prodotto copia incolla, nel tentativo di fare affermare i nuovi nomi che spazzeranno via i brand auto ai quali ci siamo abituati per quasi cent’anni.
Il lancio di questa simil-Ferrari, è previsto per il 2023. La costruzione avverrà in Italia, per dare sapore al brand e fregiarsi della produzione italiana, ennesimo richiamo al cavallino rampante
La Hongqi S9 sfrutta un sistema ibrido plug-in composto da un V8 4 litri di ultima generazione da circa 880 CV, a questo si affiancano due motori elettrici capaci di aumentare la potenza complessiva fino a 1.400CV.
Si parla di una velocità impressionante, anche se inutile visti i limiti di velocità, pari a 400 km/h di velocità massima, un’accelerazione 0-100 in meno di 2 secondi.
Il costo è impressionante, il prezzo di lancio è infatti di 1,5 milioni di euro.
Quella presentata è una delle prossime hypercar. Produzione di auto dalle prestazioni impressionanti che sembrano però sempre più brutte.
I design infatti stanno perdendo ogni identità, e il prodotto medio, non è niente di più di un render qualsiasi che possiamo trovare tra progetti amatoriali su internet.
Mezzi di una bruttezza tremenda, privi di ogni eleganza che pretendono di sostituire le carrozzerie storiche, vere e proprie opere d’arte che ancora oggi risultano ambitissime.
La svolta green delle auto, anche nel lusso, sembra destinata a darci mezzi con squallidi design futuristici, una tamarrezza rara e in generale una noia estetica a dir poco infinita.
Per quanto si possa apprezzare l’effetto film di fantascienza, siamo davvero lontani dalle carrozzerie che hanno segnato il mondo auto. Un declino generale dell’arte che si riscontra anche in prodotti di consumo come il settore automotive.