L’obiettivo è ormai chiaro. Il 2030 potrebbe vedere un calo drastico di vecchi motori, in favore delle elettriche, nonostante i forti dubbi sulla gestione dell’elettricità e sull’effettivo impatto ecologico positivo, visti i costi ambientali della produzione di mezzi, batterie e motori elettrici.
A quanto pare, nei piani degli USA c’è un 50% di auto elettriche nel 2030, un’affermazione non vincolante, che ha visto però il supporto delle principali case automobilistiche statunitensi e straniere.
Per raggiungere questi obiettivi, servono però miliardi, forse il vero obiettivo delle case automobilistiche, che vedono nella corsa all’elettrico la possibilità di vendere prodotti incetivati dal governo, e ottenere utili importanti.
Una manna dal cielo per un settore in forte crisi, che stenta a riprendersi a causa dell’incapacità di innovare delle aziende auto.
Oltre alla produzione e alla vendita, saranno necessarie anche colonnine di ricarica, ancora rare nel mondo. Una innovazione totale, che sembra un po’ eccessiva di fronte a una tecnologia che potrebbe diventare rapidamente obsoleta, soprattutto considerando la crescita tecnologica mondiale e le nuove scoperte.
Convertire tutto in elettrico, magari per abbandonare la tecnologia dopo una decina di anni potrebbe essere un disastro, ma a quanto pare l’obiettivo è proprio quello di un full electric futuro, intervallato da un breve termine che vedrà una predominanza dei nuovi motori.
General Motors, Ford Motor e Chrysler (Stellantis) si sono unite all’idea di arrivare a questi numeri. La cosa è supportata anche da Hyundai e la Toyota.
L’obiettivo rimane quello della riduzione delle emissioni in loco, nonostante le emissioni si spostino in alcuni casi altrove, creando non pochi problemi.
A quanto pare comunque il progetto elettrico è ormai a pieno regime, e gli interessi economici che ci girano intorno, la renderanno la tecnologia delle auto di domani.
Per quanto riguarda veicoli davvero ecologici e motori a base di rinnovabili, al momento non vediamo mezzi che prevedono un’adozione di massa. Per le vere rinnovabili dovremmo attendere qualche decennio.