La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per aver superato il limite consentito di PM10 dal 2008 fino al 2017.
Si tratta di concentrazioni massime, superate di gran lunga rispetto a quanto previsto.
Le cause, oltre alla produzione industriale, sono legate alle auto e all’inquinamento prodotto proprio dai mezzi di trasporto.
Le zone dove sono state violate le normative sono la Pianura Padana, gli agglomerati urbani di Milano, Roma, Torino, Padova e Verona.
La sentenza è frutto di diversi anni di investigazione.
E’ dal 2014 che la Commissione europea ha iniziato un processo nei confronti dell’Italia, proprio per le violazioni riportate.
Il nostro paese doveva adeguarsi al limite di emissioni ma, a quanto pare, non è accaduto, con relativi danni per la salute e per l’ambiente, oltre alla multa che dovremo pagare.
L’Italia, per evitare sanzioni ancora più pesanti, dovrà adeguarsi senza più rimandare.
Il nostro paese dovrà quindi rispettare le regole sulle emissioni, gestendo sia il traffico nazionale che la produzione.
Una richiesta che necessita una risposta immediata da parte del nostro paese, già in difficoltà a causa della pandemia.
Resta da capire in che modo la multa impatterà sul settore auto.
Da un lato le auto sono una delle cause delle emissioni eccessive; dall’altro la spinta al mercato delle ibride e delle elettriche potrebbe essere la soluzione.
Resta da vedere quanto i nuovi motori si diffonderanno nel nostro paese.
Il costo delle auto elettriche rimane infatti molto elevato, anche con gli incentivi previsti dell’Ecobonus auto.
In qualche modo però, i limiti di PM10 dovranno essere rispettati.