L’Europa si prepara a produrre le sue batterie elettriche, diventando indipendente entro il 2025.
Al momento infatti la produzione è strettamente legata alla Cina, e l’Europa è un importatore e non un produttore di questo elemento destinato a diventare parte del motore base delle auto dei prossimi anni.
Il motore a scoppio è infatti destinato ad andare in pensione, sostituito dall’elettrico che sarà il motore delle auto dei prossimi anni, e che diventerà obbligatorio nei prossimi 10/15 anni.
Dopo moltissimi investimenti e adeguamenti delle fabbriche già presenti, l’Europa sembra essere pronta alla sua produzione.
Serviranno batterie per alimentare almeno 6 milioni di veicoli elettrici, evitando di importare i prodotti dall’estero.
Al momento, l’Europa ha 15 fabbriche di batterie, gli stabilimenti della svedese Northvolt in Svezia e Germania, quello tedesco della cinese CATL e uno della società sudcoreana SK Innovation in Ungheria.
L’Europa punta a diventare climaticamente neutrale entro il 2050.
In tutto il mondo, e anche in Europa ci si muove ormai sempre di più verso l’elettrico, con obiettivi chiari e prestabiliti di lenta sostituzione dei motori classici con quelli elettrici.
Resta il grande dubbio della produzione di energia.
L’elettricità infatti va generata e il motore elettrico può avere un impatto ambientale importante proprio come quello a benzina dal momento che, da qualche parte, la combustione c’è comunque.
Nel frattempo però, sembra che le elettriche possano essere una soluzione per i centri urbani, soprattutto se si riuscirà a produrre energia pulita e a utilizzare fonti rinnovabili.
In questo contesto, l’Europa dovrà essere pronta a gestire le proprie auto elettriche senza dover importare, creando una pericolosa dipendenza, le batterie, fondamentali per i mezzi del futuro, da paesi extra-europei.
Una sfida importante per la quale l’Unione sembra si sia attrezzata e che vedrà una crescita esponenziale della produzione di batterie e auto elettriche.
Rimane il dubbio delle materie prime, che creeranno comunque una dipendenza al di fuori dell’Unione.